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MUSEO DIOCESANO

Il Museo Diocesano di Cortona venne inaugurato nel 1945 per volontà del vescovo Giuseppe Franciolini e del Capitolo della Cattedrale, dopo oltre vent’anni d’interventi. Già nel 1923, in occasione del quarto centenario della morte di Luca Signorelli, vi erano state adeguatamente sistemate le opere del grande maestro cortonese e, nel 1939 la raccolta era stata arricchita con alcune opere provenienti dalla Cattedrale e dalle chiese della diocesi cortonese. L’edificio dove ha sede il Museo Diocesano ospitava in origine la Confraternita del Buon Gesù. Il complesso architettonico, edificato tra il 1498 e il 1505, era composto da due corpi di fabbrica sovrapposti, la chiesa superiore, quella appunto del Gesù, e un oratorio inferiore destinato alle riunioni e alle attività dei confratelli. La chiesa superiore, a navata unica, aveva originariamente tre altari su cui stavano le pale commissionate a Luca Signorelli (ora nella sala Signorelli del museo). Da notare lo straordinario soffitto ligneo del Mezzanotte, in cui sono evidenti, tra gli altri, il monogramma di S. Bernardino (IHS) e i simboli della passione di Cristo.

L’Oratorio inferiore, nel 1555, fu affrescato da Cristoforo Gherardi detto il Doceno, che collabora con lo stesso Giorgio Vasari. Le pareti e le volte mostrano scene tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento; pregevole il gruppo in terracotta datato al 1519 e raffigurante il Compianto sul Cristo Morto. Lungo le scale dell’Oratorio si ammira un capolavoro di arte sacra “contemporanea”. Alle pareti sono esposti i cartoni preparatori dei mosaici realizzati da Gino Severini: quattordici stazioni della Via Crucis che sale dal centro storico e arriva al Santuario per via Santa Margherita. Il Museo raccoglie al suo interno dipinti su tavola e tela di straordinaria bellezza, insieme ad arredi liturgici, reliquiari e paramenti sacri di raffinata manifattura, testimonianza di arte e di fede di un’antichissima e altrettanto fiorente Comunità. Ricordiamo in particolare l’Annunciazione del Beato Angelico, la Deposizione del Signorelli, la Maestà e la grande Croce dipinta di Pietro Lorenzetti, l’Assunta di Bartolomeo della Gatta, il Reliquiario Vagnucci e il Parato Passerini, realizzato su disegni di Raffaellino del Garbo e Andrea del Sarto.